Troppi rumori notturni, primario dichiara guerra al “Movo”. Cutolo cerca la pace: “Incontriamoci e troviamo una soluzione”

Troppi rumori notturni, primario dichiara guerra al “Movo”. Cutolo cerca la pace: “Incontriamoci e troviamo una soluzione”

E’ un conflitto che va avanti dal 2008, tra chi di notte vorrebbe dormire e chi in quegli orari deve lavorare.

Un contenzioso che sta per sfociare nell’ennesima denunciaindirizzata a Procura, Prefettura, Comune, polizia, carabinieri e vigili urbani  da parte di alcuni residenti aLucrino.

Nel mirino,  l’attività del“Movo”, noto e frequentatissimo locale del posto, che, tramusicaefuochi artificiali,tiene sveglio il circondario almeno una volta alla settimana.

A capeggiare la rivolta popolare è unprimario pneumologo, ilprofessor Francesco De Blasio, che da domenica ha inondato le cassette postali degli abitanti in via Tripergola e via Miliscola con unaletteradal seguente, testualecontenuto:“Nella notte di sabato scorso abbiamo subìto l’ennesima violenza da parte del locale Movo, presso cui si è svolta una festa privata con musica e baccano fino – ed oltre – le due di notte. A nulla sono valse le chiamate e le segnalazioni alle forze dell’ordine che sono state effettuate da moltiresidenti, che da otto anni subiscono questa assurda situazione, che è tollerata da questa e dalle precedenti amministrazioni comunali, che hanno dapprima concesso e poi confermato l’autorizzazione a gestire una discoteca in pieno centro cittadino. Negli anni scorsi sono stati presentati degli esposti con le firme dei residenti, con la richiesta alle autorità di porre fine a questo comportamento palesemente contro ogni regola del vivere civile, ancor prima che contro le normative vigenti”.

Ilprofessor De Blasioconclude la missivainvitando i cittadini a contattarlo per presentare un nuovo espostoche conti quanti più sottoscrittori possibili, con i soli estremi di un documento di identità e senza firme autografate.

Per capirese ecome si può risolvere il problema, siamo andati direttamente alla fonte di esso.

E abbiamo chiesto una dichiarazione a chi, del “Movo”, ne è responsabile.

A parlare èMatteo Cutolo(fratello del consigliere comunale Mario Massimiliano) eamministratore della società “Montenuovo”,  che detiene la proprietà del locale.“Sono il primo a cui dispiace questa situazione–esordisce Cutolo-Probabilmente la causa principale di tutto ciò è l’acustica naturale del luogo, ma vi assicuro che al Movo rispettiamo tutte le prescrizioni previste dalla legge per limitare al massimo ogni impatto sonoro e non diffondere musica oltre gli orari stabiliti dal Comune.Anche sabato eravamo in regola. Tra l’altro, contrariamente a quanto si potrebbe credere leggendo questa lettera, noi di controlli ne riceviamo tantissimi:praticamente ogni volta che i cittadini protestano, ci ritroviamo nel locale o i vigili o i poliziotti o i carabinieri a chiederci conto del nostro operato. Ormai è diventato un appuntamento fisso, e non è certamente un bel biglietto da visita per la clientela. Ma,in otto anni, a mia memoria, abbiamo ricevuto soltanto due verbali: uno per aver sforato l’orario di diffusione della musica e un altro, quello per aver superato i decibel, lo abbiamo contestato vincendo il ricorso. Questo vuol direche noi facciamo le cose come si deve. Abbiamo tutti i permessi per svolgere questa attività e non è certo colpa nostra se il luogo in cui ci è stato consentito di lavorare è densamente popolato.  Lavoro che tra l’altro limitiamo al massimo, visto che queste serate si svolgono da maggio a settembre, di norma solo il venerdì, ma comunque, tranne rare eccezioni, limitatamente al fine settimana. Per quanto ci riguarda –concludeMatteo Cutolo–sono disponibile fin da adesso ad incontrare tutti coloro ai quali l’attività del Movo arreca disturbo.Ci parleremo da persone civili e di buon senso e posso assicurare fin d’ora che faremo il possibile per venire incontro a queste persone e contemperare le loro esigenze con le nostre. Di guerre noi non ne vogliamo fare con nessuno. L’unico  obiettivo che abbiamo è poter lavorare senza avere né creare problemi”.

Un messaggio distensivo non da poco, quello proveniente dal “Movo”.

Servirà  a placare l’ira di chi, nella zona, una discoteca all’aperto non  la vorrebbe né ora né mai?