Bombe di grandine: risarcimenti a rischio per (quasi) tutti i danneggiati

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Brutte notizie per quasi tutti coloro che hanno subìtodannidall’eccezionalegrandinatadi sabato.

La beffa è infatti in agguato per chi spera che le richieste avanzate daisindaci di Pozzuoli, Quarto e Bacolialpresidente regionale De Lucaper ottenere lostato di calamità naturaleper i rispettivi comuni, vengano approvate e servano a risarcire i cittadini che si sono visti distruggereauto, vetri, serrande, tettoie di casa e dei negozi, oltre ad aver riportatoferiteecontusioniin varie parti del corpo a causa di quegli enormi chicchi di ghiaccio piovuti dal cielo.

Queste persone rischiano di non percepire nemmeno un centesimo ed il motivo è ben preciso.

In parole povere, lo stato di“calamità naturale”(quello cioè che hanno annunciato di aver richiestoEnzo FiglioliaperPozzuoli,Josi Gerardo Della RagioneperBacolieRosa CapuozzoperQuarto) qualora venisse decretato,servirebbe soltanto ad avviare le procedure di risarcimento per gli agricoltori che hanno subìto danni certificati alle coltivazioni.

E’ invece l’ottenimento dello“stato di emergenza”(ben diverso dallo“stato di calamità naturale”)  chepuò determinare il risarcimento di danni, pubblici e privati, diversi da quelli agricoli.

Ed è quindi soltanto nella richiesta di un eventuale“stato di emergenza”(e non dello stato di“calamità naturale”) da parte del Sindaco della propria città, che possono sperare, per ottenere un ristoro economico, tutti coloro che lamentano danni differenti dalla distruzione, parziale o totale, delle coltivazioni.

Non è dato sapere perché i sindaci di Pozzuoli, Bacoli e Quarto abbiano fatto la scelta della richiesta di“calamità naturale”invece dello“stato di emergenza”.

PeròFigliolia,Della RagioneeCapuozzo, contrariamente alle comunicazioni ufficiali finora date in pasto alla popolazione, dovrebbero cominciare aspiegare alla gente ciò che realmente prevede la Protezione Civile nel caso in cui le loro istanze fossero accolte: altrimentisi rischia di ingenerare una pericolosa confusione e di alimentare aspettative fasulle oppure odiose speculazioni da parte di terzi professionalmente “interessati” all’incasso di questi risarcimenti.

E sarebbe anche il caso che i suddetti Sindaci mettano a conoscenza i loro amministrati dell’esistenza di unalegge(la numero100 del 12 luglio 2012approvata dal governo Monti e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n°162 del 13 luglio 2012) che, nel riordinare il settore della Protezione Civile, stabilisce  lacopertura assicurativa privata per tutti i danni derivati dalle calamità naturali e, dunque, l’esclusione della possibilità di risarcimenti da parte dello Stato per eventualità del genere.

Ovviamente, siccome siamo in Italia e le cose vanno sempre per le lunghe, non possiamo escludere che questa legge non abbia ancora prodotto tutti i suoi effetti pratici (al momento della sua approvazione era, infatti, previsto un regime transitorio in attesa dell’emanazione di alcuni decreti attuativi) e che dunque si possa ancora agire per “aggirarla” in qualche modo.

Ma una cosa è certa:non è con lo“stato di calamità naturale”che avrà speranze di risarcimento chi si è fatto male, ha rotto la macchina o una parte della propria abitazione o attività lavorativa a causa di quella raffica di “proiettili” di  ghiaccio.

L’unica possibilità è provare ad ottenere lo“stato di emergenza”, sempre che la legge 100/2012 non abbia nel frattempo già vanificato pure questa opportunità di intervento statale.

Puteolani, quartesi e bacolesi tengano dunque gli occhi bene aperti su questa vicenda!

E facciano pressing sui rispettivi rappresentanti politici affinchè chiedano al Governo ciò che realmente occorre per sperare di poter risarcire tutti i danneggiati.

Perché, in sostanza, ad oggi, gli unici a poter dormire sonni (relativamente) tranquilli dopo ciò che è accaduto sabato, sono coloro che erano giàassicurati privatamentecontro le calamità naturali.

Tutti gli altri, possono solo incrociare le dita…