Il Governo affossa la funivia Pozzuoli-Bacoli: “Ora pensiamo a far passare almeno gli autobus…”
La motivazione, come si legge dal Decreto, è “la necessità di un approfondimento istruttorio di carattere ambientale non compatibile con le tempistiche del PNRR e per il raggiungimento dell’obiettivo di 25 km di costruzione di linee al 30.09.2024”.
Soddisfazione da parte del comitato di cittadini ed associazioni che aveva già in passato manifestato aspramente la propria contrarietà a questa idea “folle”.
«Èsicuramente una buona notizia per il territorio– si legge da una nota delComitato NO Cabinovia– ma non possiamo certo essere del tutto soddisfatti. Il comitato, infatti, continuerà ad esistere ed a tenere alta la guardia. La motivazione dei tempi stretti– continua la nota –non è sufficiente. La mobilitazione popolare ha sortito l’effetto, ma ora bisogna continuare e ottenere il definitivo rigetto del progetto. Scriveremo per questo al Ministro».
Ilcomitato NO Cabinovianon ha quindi intenzione di lasciare la presa e soprattutto non intende abbandonare il terreno della mobilità anche dopo lo stralcio del progetto.
Anzi rilancia chiedendo unpiano reale di mobilità alternativa.
Investimenti che uniscano le periferie dei Campi Flegrei ai centri abitati di Bacoli e Pozzuoli.
Richiesta che arriva e si affianca all’istanza referendaria sulla mobilità cittadina già presentata da un comitato di cittadini e associazioni“POZZUOLI DECIDE”il 30 settembre 2021 e purtroppo ostacolata dall’amministrazione cittadina di Pozzuoli.
Proprio in questi giorni, infatti, tutte le periferie della zona flegrea stanno soffrendo ancor di più il disagio del trasporto.
«Cumanae Circumflegrea sono ridotti alle corse garantite, le linee della CTP ormai sono fantasma,– dichiarano i promotori del comitato –zone come Monterusciello e Toiano sono servite a singhiozzo un paio di volte al giorno, per non parlare di Agnano, Fusaro, Licola Mare: territori completamente isolati, nei quali chi non è motorizzato non può muoversi. Proprio per questo– conclude la nota –chiediamo alle amministrazioni flegree un tavolo condiviso tra i comuni, associazioni e comitati, che discuta di una alternativa, sostenibile e che pensi soprattutto alle aree più marginali delle nostre città»
