Il Comune di Pozzuoli fa una figura da “quattro soldi” con Palazzo Chigi

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Nelbilancio comunale, a due mesi dall’approvazione, si spostano per “urgenza” 32 milioni di euro ma  non se ne trovano poco più di 300 per pagare unapolizza assicurativaed evitare un imbarazzanteflopistituzionale.

A denunciarlo è stato il consigliereNiki Della Cortedurante la seduta di ieri del parlamentino civico.

La “magra” è stata rimediata nei confronti diPalazzo Chigi, che avevaprogrammato una tappa a Pozzuoli per 31 giorni(dal 16 ottobre al 16 novembre) dellamostra fotograficaitinerante“L’Europa in Italia”, già esposta a Firenze e Milano ed in altre importanti città del nostro Paese.

Ebbene, in sei mesi,la nostra Amministrazione non è stata capace di finanziare l’unica, irrisoria, spesa chiesta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministriper poter concretizzare l’iniziativa: e cioè la stipula di uncontrattoche coprisse dal rischio diatti vandalicile immagini da esporre.

Questa necessità era stata spiegata chiaramente, via mail, fin dal 9 aprile, dal cavalierGennaro Tafuto, responsabile degli uffici del premier Renzi per la logistica delle mostre e degli eventi.

Tafuto aveva scritto prima al consigliereDella Corterintracciandolo sul circuitoEurodeskper cercare un contatto ufficiale con il sindacoFiglioliae l’assessore alla culturaFumo.  Tutto sembrava andare a gonfie vele, tanto è vero che l’8 maggio, lo stesso Fumo aveva, con una lettera ufficiale, confermato l’interesse dell’Amministrazione ad ospitare una mostra del genere, concedendo per l’occasione l’uso dei locali delPolo CulturalediPalazzo Toledo.

Nel mese di luglio, il  funzionario di Palazzo Chigi viene anche avisionare il luogoin cui si dovrà svolgere l’evento: ne rimane entusiasta.

Ma passa l’estate, inizia l’autunno e dal Comune di Pozzuolinon arriva la conferma del pagamento della polizza assicurativachiesta per poter tenere la mostra.

Così, il 7 ottobre, Tafutoscrive un’altra mail a Figliolia e Fumo, rammentando loro la necessità di affrettarsi  a confermare l’avvenuta stipula di quel contratto in modo da poter organizzare il tutto.

Trascorrono altri cinque giorni (ne mancano quattro all’inizio della mostra) e Tafuto,non ricevendo alcuna risposta, scrive un ultimo messaggio di posta elettronica, stavolta al consigliere Della Corte, per informarlo di aver dovutocancellare Pozzuoli dal programma ufficiale della mostra, per rappresentargli il  suo“rammarico”nei confronti di“questo comportamento dell’Amministrazione Comunale”, per congratularsi con“tutti i componenti di Palazzo Toledo, persone squisite e volenterose per realizzare un evento importante per le scuole a Pozzuoli”, ed augurandosi di poter realizzare altri eventi in futuro in città“sperando nella massima collaborazione della Giunta Comunale”.

Lo stesso funzionario dice che, anche se l’ok per la polizza arrivasse durante quel giorno (12 ottobre), lui farebbe tutto il possibile per onorare l’impegno di realizzare quanto già concordato.

Ma nemmenola prospettiva di scongiurare in extremis quella gafferiesce a smuovere il muro di gomma contro cui rimbalza la Presidenza del Consiglio dei Ministri nella sua interlocuzione con il Comune di Pozzuoli.

Risultato:la tappa puteolana della mostra fotografica sull’Europa in Italia, “salta” per una cifra ridicolarispetto alla mole di denaro che viene nel frattempo movimentata all’interno del bilancio di previsione per finanziarie varie “incombenze”.

E’ l’esempio forse più illuminante di come funzionino le cose nelle “stanze dei bottoni” di Toiano: roba da far cadere le braccia e arrossire di vergogna.