Rione Terra “cassaforte” politica di Figliolia (snobbato da De Luca…)

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Aprire ilrione Terraagli investitori a pochi mesi dalle prossime elezioni in modo da spendere tutta unacampagna elettoralesu questo tema per ricandidarsi aSindaco di Pozzuolie sperare di poter gestire il futuro della rocca ancora da protagonista e principale interlocutore politico.

E’ apparso chiaro il disegno diEnzo Figlioliaal termine delconvegno sulle prospettive di valorizzazionedel quartiere sgomberato il 2 marzo del 1970.

Utopia, direte voi, visto l’andamento dei lavori in quella vera e propria“fabbrica di san pietro”che è diventata il pezzo di città più caro ad intere generazioni di puteolani.

E forse direte anche che,con i sogni, Figliolia non ci va molto d’accordo, visto che aspirava ad ospitare ilPapa,RenzieGiorgio Napolitanoall’inaugurazione del Duomo, ma dovette “accontentarsi” del ministroFranceschini quattro mesi dopo il taglio del nastro.

E lo stesso Sindaco vagheggiava anche la presenza delpresidente regionale De Luca(inserito tra i“saluti istituzionali”nella brochure ufficiale del convegno), che si è inveceben guardato dal rispondere “presente” all’invito del suo collega di partito:brutto segnoper chi, comeFigliolia, è in perenne lotta per un posto al sole nelPd, partito in cui, a causa della sua presunzione di “autosufficienza”, si è fatto fin troppi nemici.

Con “precedenti” del genere, forseFigliolia dovrebbe usare maggiore prudenzainvece di lanciarsi in annunci roboanti come quelli proclamati oggi, del tipo:“la nostra intenzione è di rendere fruibile la prima parte del Rione Terra per l’autunno del 2016”, quando, sempre secondo il Primo Cittadino,“si aggiungeranno le prime strutture ricettive per complessive 160 posti letto”.

Anche perché, se l’audacia in politica è sempre apprezzabile, le promesse vanno poi mantenute altrimenti diventanoboomerang.

E immaginatevise tra dodici mesi dovessimo stare ancora al punto di oggi, che “bel”biglietto da visita sarebbe per Figlioliacon il voto comunale in arrivo nella primavera successiva.

Ricapitolando:in un anno la politica locale dovrà decidere la forma di gestione di quei beni (compresi i percorsi archeologici) e bisognerà portare a compimento i bandi di gara per la valorizzazione imprenditoriale dei lotti già completati.

Una corsa forsennata contro il tempo, stando bene attenti a non rompersi l’osso del collo.

E tenendo anche presente l’esito piuttosto infausto di unostudio(il cui contenuto è stato pubblicato in esclusiva da Pozzuoli21 il 30 giugno dell’anno scorso)pagato dal Comune ad una società di Rimini per capire quali fossero le prospettive di sviluppo del rione Terra dal punto di vista degli investitori: poco più di nulla.

Cosa sia cambiato, nel frattempo, non si sa.

Le voci sono tante, per la verità non tutte tranquillizzanti a proposito di ipotetiche commistioni di interessi tra politica e affari.

Ma aspettiamo i fatti e poi capiremo se ciò che circola con insistenza in città è solo gossip dibassa cucinaoppure pessima realtà.

Nel frattempo, a proposito di realtà, non sarebbe male se laProcura della Repubblicaacquisisse, tra gli atti del convegno di oggi, ilpepatissimo intervento di Domenico Grande, architetto puteolano che da almeno due anni fornisce continuamente interessanti notizie di reato.

Nella galleria fotografica che segue, ecco il testo integrale delle sue dichiarazioni rese al vasto e qualificato uditorio del convegno.