venerdì, Aprile 26, 2024
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Assessore guida contromano: “Avevo fretta…”

Ho riflettuto molto prima di scrivere ciò che state per leggere. E, siccome alla propria coscienza non si comanda, ho deciso di raccontarvi, anche senza essere riuscito ad “immortalarlo” in tempo reale, l’assurdo ed ingiustificabile comportamento tenuto da un componente della Giunta Comunale.

E’ lunedì 7 ottobre: da pochi minuti sono trascorse le 13.30 e mi trovo sul belvedere di via Marconi. Ho appena terminato il servizio fotografico sui “136 scalini di vergogna” (di cui ho scritto, per l’appunto, tre giorni fa http://www.pozzuoli21.it/136-scalini-di-vergogna/), quando incontro un amico con il quale mi intrattengo a parlare dell’inqualificabile degrado in cui versano quelle rampe.

Ad un tratto, io e lui vediamo un’auto dallo sgargiante colore rosso sfrecciare contromano in discesa lungo l’ultimo tratto di via Rosini.

Il mio interlocutore riconosce immediatamente la persona che è alla guida di questa saetta, si mette le mani in faccia e sussurra: “Mamma mia, e che sta combinando!”.

Al volante c’è un assessore, che, violando per alcune decine di metri il divieto di accesso installato con ben due cartelli all’altezza del parcheggio nei pressi di villa Avellino, svolta a destra per entrare nel viale Capomazza, dove ferma il veicolo nell’area di sosta che si trova di fronte al plesso scolastico “Marconi”.

Chi conosce quel tratto di strada ed il nuovo piano di viabilità in vigore dal 27 ottobre dello scorso anno, sa che sto parlando di un’infrazione tanto grave quanto potenzialmente pericolosa per il rischio concreto di incidenti frontali con chi proviene dall’unico senso di marcia consentito, quello in salita.

Un’infrazione che purtroppo, in tanti commettono (qualcuno spingendosi addirittura fino all’incrocio con Porta Napoli!) ma che da tutti gli automobilisti ci aspetteremmo, meno che da chi dovrebbe dare l’esempio, non solo per la carica istituzionale che ricopre ma anche per il fatto (non secondario) di aver approvato, con il suo voto favorevole, la delibera di Giunta numero 72 del 25 settembre dello scorso anno, con cui veniva proposto anche quello stesso senso unico da via Marconi verso via Solfatara.

L’amico che è con me ed ha assistito a tutta la scena, è visibilmente imbarazzato (è un collaboratore dell’assessore e mi dice che l’assessore è lì proprio per incontrare lui).

Insieme raggiungiamo l’assessore che ha appena trasgredito il codice stradale (e voglio sperare che sia stata soltanto la prima ed ultima volta!).

E così come mi è capitato di fare persino con i vigili urbani qualche giorno prima (http://www.pozzuoli21.it/sosta-vietata-chi-controlla-i-controllori/) “contesto” verbalmente l’infrazione all’esponente della Giunta, che conosco da anni e con cui ho sempre avuto un rapporto di stima e cordialità reciproca.

“Ma ti rendi conto di quello che hai fatto? Guarda che io e (…) ti abbiamo visto, sai! Ringrazia il Signore che correvi talmente tanto da non avermi dato il tempo di fotografare l’infrazione, altrimenti avrei pubblicato questa immagine chiedendo le tue dimissioni”.

L’assessore, con un sorriso e una faccia tosta da competizione (dettata spero solo dal fatto di conoscerci da anni) mi replica testualmente così: “E dai, non rompere sempre! Avevo fretta e poi prima di passare ho visto che non c’era nessuno, altrimenti non l’avrei fatto!”.

Una risposta che, se da un lato “avvicina” l’assessore a tutti coloro che detestano quel senso unico e si comportano nello stesso modo (mettendo a repentaglio la propria ed altrui incolumità), è  assurda per chi ha un ruolo di governo, proprio perché legittima e giustifica la violazione di una regola.

A maggior ragione se la “regola” è un’ordinanza del Sindaco (la numero 37 del 19 ottobre 2012) da cui lo stesso assessore “trasgressore” è stato nominato e dipende.

Basti solo pensare che figura barbina avrebbe fatto l’assessore in questione se, invece del sottoscritto e del suo collaboratore, a quell’incrocio avesse incontrato una pattuglia di vigili, carabinieri, poliziotti o finanzieri.

Oppure, ancora peggio, se avesse provocato un incidente a causa di quella guida contromano.

Una cosa del genere non può e non deve passare sotto silenzio.

Anche per evitare che si ripeta in futuro.

Ecco perché la mia coscienza mi ha imposto di raccontare questa vicenda.

Vi starete sicuramente chiedendo: ma, caro Pozzuoli21, perché non ci dici anche il nome e cognome dell’assessore che ha avuto un atteggiamento del genere?

Il motivo è duplice.

Innanzitutto, non ho la prova fotografica del “misfatto”, ma “soltanto” almeno due testimoni oculari di quanto accaduto: uno che scendeva a piedi da via Rosini e ha riconosciuto l’assessore mentre guidava l’auto contromano; e l’altro che, da persona perbene e sincera, nonostante il suo rapporto di amicizia e collaborazione con il “trasgressore”, sono certo che non difenderà l’indifendibile e non avrà problemi a confermare quanto ho appena scritto, cioè la semplice verità.

Ma, soprattutto, perché, confidando nella sua onestà intellettuale,  spero che sia lo stesso assessore ad uscire allo scoperto.

Vista la  grafomania mediatica della persona in questione, potrebbe farlo magari con una bella lettera aperta in cui, con un bel segnale di trasparenza, ammette l’errore, chiede scusa alla cittadinanza per aver dato il cattivo esempio e (crepi l’avarizia!) rimetta pure il mandato, giacchè, per  chi fa il “furbo” come automobilista, è un “controsenso” (il gioco di parole è inevitabile…) rappresentare lo Stato  nella lotta contro alcune “furbizie” ai danni della collettività.

E, se proprio l’assessore non vorrà uscire allo scoperto, chiedo al Sindaco di stampare ciò che ho scritto, interrogare tutta la sua Giunta, chiedere “chi di voi ha fatto questa cosa qui?” e, se otterrà la risposta che mi aspetto, trarne le conseguenze e comunicarle alla città.

Se tutti e sette gli assessori dovessero fare spallucce e negare, Enzo Figliolia è gentilmente pregato di farmelo sapere.

Non avrò problemi a comunicargli di persona chi dovesse rappresentare così “bene” la sua Amministrazione da non riuscire ad assumersi nemmeno le proprie responsabilità davanti al Sindaco.

 

 

 

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